La traina è una tecnica di pesca sportiva in barca che consiste nel navigare trainando, con l’utilizzo di apposite canne, degli artificiali o del pesce vivo. Si distingue ulteriormente in traina costiera e traina d’altura (big game).
La traina con gli artificiali si applica ad una velocità dai 2 ai 9 nodi, mentre la traina con il pesce vivo a circa 0,5/1,2 fino ad un massimo di 2 nodi. Il pesce vivo o il cefalopode, preferibilmente pescato in giornata, viene conservato in apposite vasche o nei tuna tubes, che garantiscono il perfetto stato fino all’innesto degli ami. L’utilizzo di esca viva, principalmente la seppia, il calamaro, l’aguglia e le occhiate o il cefalo si applica innescando su due ami il pesce-esca, un amo trainante e uno “pescante” o “ferrante”. L’amo di coda (pescante) può essere fermato con un elastico, è più semplice, rapido e meno traumatizzante.
Le prede più insidiate con questa tecnica sono dentici, ricciole e cernie con sporadiche possibili catture anche di tonni e altri tunnidi, tombarelli, aletterati.
L’attrezzatura consiste nell’impiego di canne che variano dalle più “leggere”, come la Top-Shot XS o la Predator P1 fino alle Predator P4 o Top-Shot L o H, scelte in proporzione alla distanza dalla costa, alla profondità del fondo marino o alle prede che si vogliono insidiare.
Ad esempio la Top-Shot XS è una canna fenomenale per la traina costiera ai branzini o ai pesci serra mentre, in alcuni spot dove vi è un elevata presenza di tonni in caccia, si consiglia l’uso della Predator P4.
In alcune zone d’Italia dove la traina d’altura è la regina delle tecniche praticate (Levante Ligure e tutta la Liguria) un assetto ideale di pesca “traina d’altura” può essere praticato sia con la Top-Shot M che con le Top-Shot L.
L’assetto ideale è quattro Top-Shot M a corta e media distanza dall’imbarcazione con gli artificiali e due Top-Shot L a lunga distanza con cona o piume.
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